lunedì 26 aprile 2010

100 mila firme in 48 ore in tutta Italia

Una partenza straordinaria quella della raccolta firme per i referendum per l’acqua pubblica. Più che raddoppiato l’obiettivo che il Comitato promotore si era dato alla vigilia del lancio. Sono infatti oltre centomila le firme raccolte nel fine settimana della Liberazione in centinaia di piazze italiane.
Una mobilitazione impressionante che ha visto lunghe file ai banchetti di tutte le città e dei paesi. Un folla consapevole e determinata a sostegno dell'ACQUA PUBBLICA.
Il comitato promotore esprime tutta la sua soddisfazione per il successo delle iniziative. Siamo di fronte ad un vero e proprio risveglio civile, un risveglio che parte da associazioni e da cittadini liberi, un risveglio che parte dall’acqua.
 
Prossimi appuntamenti con la raccolta firme a Santa Caterina:
- martedì 27 aprile, dalle 8,30 alle 13,00 durante il mercato settimanale presso Piazza Marconi;
- domenica 02 maggio dalle 09,00 alle 13,00 e dalle 19 fino a sera presso Piazza Garibaldi.
    ATTENZIONE: per firmare bisogna avere un documento di riconoscimento (carta d'identità, patente, passaporto).
    ricordate: questa è una battaglia di civiltà!

    guarda le foto

    sabato 24 aprile 2010

    venticinque aprile..è sempre OGGI

    Festa della Liberazione
    NOI RICORDIAMO QUELLA DATA!

    venerdì 23 aprile 2010

    TRE FIRME PER LIBERARE L'ACQUA

    SI SCRIVE ACQUA,
    MA SI LEGGE DEMOCRAZIA!

    Tutto pronto...si parte! 
    Tre firme per liberare l'acqua dal profitto e dalle speculazioni, tre firme a sostegno di gestioni trasparenti e partecipative che curino esclusivamente gli interessi di tutti i cittadini, tre firme che abroghino la logica dell'acqua come merce a sostegno del DIRITTO all'ACQUA!
    La Rete Caterinese per l'Acqua parteciperà attivamente alla campagna referendaria nazionale volta ad abrogare la normativa nazionale che assoggetta il servizio idrico alla gestione privata. L'inizio della raccolte firme sarà sabato 24 aprile 2010 e si protrarrà per TRE mesi fino al 4 luglio.
    A Santa Caterina inizieremo il 24 aprile, allestendo dei banchetti informativi e per la raccolta firme presso Piazza Garibaldi dalle ore 19,00 in poi..(condizioni meteo permettendo).
    Per firmare sarà necessario esibire un documento di riconoscimento.

    SE VUOI PARTECIPARE ALLA CAMPAGNA REFERENDARIA CONTATTACI! 
     
    il VOLANTINO - per approfondire clicca QUI

    lunedì 19 aprile 2010

    Inizia la raccolta delle firme per i referendum contro la privatizzazione dell'acqua!!!


    Da Sabato 24 Aprile parte anche a Santa Caterina la campagna referendaria per combattere con tre referendum la privatizzazione del servizio idrico. Nei prossimi tre mesi tutti i comitati referendari d'Italia saremo impegnati nella raccolta di almeno 500.000 firme per appoggiare i tre quesiti referendari che potrebbero cambiare radicalmente le sorti del servizio idrico in Italia e potrebbero definitivamente aprire la strada all'esclusiva gestione pubblica dell'acqua!! Un grande esercizio di democrazia che ci invita tutti a partecipare per salvare l'acqua dagli speculatori nazionali e internzionali.

    Di seguito una breve descrizione dei tre quesiti referendari proposti

    PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua
    Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
    È l’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi. Stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
    Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
    Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.

    SECONDO QUESITO : aprire la strada della ripubblicizzazione
    Si propone l’abrogazione dell’art. 150 (quattro commi) del D. Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), relativo ala scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato.
    L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico. L’abrogazione di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali. Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a capitale misto.

    TERZO QUESITO : eliminare i profitti dal bene comune acqua
    Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
    Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché  la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
    Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe il “cavallo di Troia” che  ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici, avviando l’espropriazione alle popolazioni di un bene comune e di un diritto umano universale.
    Venite in tanti a firmare e non scordate il documento di riconoscimento!!!!!

    per approfondire clicca QUI

    venerdì 2 aprile 2010

    buona Pasqua & buona Pasquetta!