martedì 20 ottobre 2009

A sostegno degli agicoltori caterinesi..

Da settimane gli agricoltori sono in mobilitazione in tutta la Sicilia per sensibilizzare la problematica che investe da anni il settore agricolo. Migliaia di agricoltori siciliani in rappresentanza delle relative aziende in protesta: protesta tutta la Sicilia, con presenze massice degli agricoltori della provincia nissena, palermitana, agrigentina. Occupazioni delle aule consiliari, assembramenti e cortei di trattori, raccolta delle schede elettorali, la Sicilia agricola è in movimento! I comitati spontanei - insieme a consorzio Codifas e Altragricoltura - denunciano la grave situazione di disagio e di crisi in cui versa il l’agricoltura siciliana.
Dopo aver partecipato a numerose manifestazioni e cortei, e dopo aver presidiato costantemente dal 1° ottobre Pian del Lago (CL), gli agricoltori caterinesi proseguono la lotta e la rivendicazione di aiuti nazionali e regionali in paese, e lottano uniti per garantire la sopravvivenza dell’intero comparto e la sua produttività.
Da ieri decine di caterinesi stazionano con i loro trattori in piazza Marconi, per sensibilizzare la popolazione caterinese alla grave crisi in cui versa il settore agricolo.
Li abbiamo sentiti stamane - prima di partire per la protesta davanti Palazzo D'Orleans a Palermo - e lo sconforto era tanto. È necessaria una manovra netta, un cambio di rotta perché tutti gridano allarme rosso agricoltura: si parla della scarsa remunerazione dei prezzi di grano, foraggi, latte, formaggi, carne ed altri cereali (basti pensare che il prezzo del grano è sceso da 46,80€/q del 24 gen. 2008 al 15,50€/q del 30 sett. 2009); si lamentano del prezzo del grano che dalla produzione, passando dalla trasformazione, arriva alla distribuzione con costi sproporzionati ed esorbitanti;
si lamentano delle banche strozzine, che impongono tassi di interessi alti e che comunque non concedono prestiti agricoli a chi non riesce a garantire niente; si lamentano degli aiuti regionali, statali e europei, a volte inesistenti e comunque troppo bassi; si lamentano dei sindacati e associazioni di categoria che spesso non li rappresentano; si lamentano dei partiti politici che li considerano esclusivamente come bacino elettorale..
Gli agricoltori caterinesi hanno partecipato alle numerose riunioni programmate, agli incontri con il Prefetto di Caltanissetta, con l’Assessore Regionale all’Agricoltura Cimino, con il ministro dell’Agricoltura Zaia a Roma…ma attendono ancora delle risposte, delle risposte concrete!!
Noi ci uniamo a loro, che con grande dignità e forte tenacia portano avanti quest’importantissima protesta e, come scritto in un cartellone appeso su un trattore paesano, nessuna cosa è migliore dell’agricoltura, nessuna cosa è più degna di un uomo Libero.

sabato 17 ottobre 2009

Tra ipocrisie e pestaggi: eee BASTA!

Minacce, insulti e pestaggi. Pregiudizi, offese, calci, pugni, sprangate.. BASTA!
Il connubio è riprovevole ed è lo stesso di sempre: immigrazione e razzismo. Cambiano le epoche storiche, cambiano le nazioni, ma chi va in un luogo in cerca di un futuro migliore è etichettato, isolato ed ingiustamente sgradito.
Chi sono i responsabili?! Gente che non è degna di far parte della razza umana! La razza, ecco il vero problema.. ed accanto ad essa i differenziomani
accostano nazionalità, religione, sesso, orientamento sessuale, disabilità.. ce n’è di tutti i tipi, l’importante è che qualcuno si senta migliore dell’altro e sia convinto che gli spettino più diritti!
C’è chi, addirittura -nel ’38- spiega scientificamente la superiorità di una razza rispetto alle altre e scrive il Manifesto della Razza o Manifesto degli scienziati razzisti, e chi, di conseguenza, nel regime fascista, tramuta tali biechi pensieri in leggi da applicare, legittimando così una visione razzista del mondo.
Qual è la verità?! La verità è espressa nel Manifesto degli scienziati contro il razzismo -scritto lo scorso anno- che pienamente condividiamo.. di razza ce n’è una sola: quella umana!
Ma chi è l’immigrato? È un uomo, un anziano, una donna o un bambino con tanti problemi e un sogno! Per arrivare nella TERRA PROMESSA affronta sacrifici e disagi estremi. Dopo avere racimolato i risparmi di tutta una vita per pagare le assurde richieste di avidi reclutatori, si avventura su carrette del mare e/o camion alla volta di un allucinante viaggio della speranza, in condizioni tecniche ed igieniche spaventose, consapevole dell’elevato rischio che il suo sogno potrà non avverarsi. Disorientato, sconosce la lingua e il nuovo mondo che lo circonda. E voi pensate che una persona emigri così.. ..per gioco?! Riuscite ad immaginare REALMENTE che cosa significhi tutto questo? Chi sarebbe disposto a fare una cosa del genere? Ah, scusate dimentichiamo chi siete.. È bizzarro come tra i PEGGIORI RAZZISTI -perché bisogna chiamarli per nome- ci siamo noi.. gli italiani. Ed è stravagante come proprio tra questi ci siamo noi.. i siciliani!!
Bizzarro perché nell’arco di cento anni -tra il 1876 e il 1976- circa 24 milioni di italiani hanno lasciato la nostra nazione per dirigersi.. ovunque! Ancora oggi, c’è chi emigra per cercare condizioni di vita migliori -il ricordo non può che andare a parenti e migliori amici!- e nel 2001 gli italiani residenti all’estero erano in totale 3.990.295 (dati anagrafe consolare).
Stravagante perché, ad esempio, tra lo smisurato flusso di italiani che emigra in Germania, l’80% è meridionale.. è siciliano! Il termine gastarbeiter –lavoratore ospite con contratto a termine- diviene ben presto sinonimo di Italiano, fino a diventare quasi un insulto, un dispregiativo usato per identificare gli italiani. Rubiamo il lavoro ai tedeschi, ci accontentiamo della miseria che ci danno.. e poi tutti gli italiani sono ladri, assassini, sporchi, fannulloni!
Oh, ma vedi un po’ italiano: quello che tu adesso pensi del romeno, del senegalese, del cinese.. lo pensavano prima su di te! Che effetto ti fa?! Sai, prima, gli italiani all’estero venivano disprezzati un po’ dovunque, venivano considerati una razza inferiore, e addirittura in un processo -Alabama, 1922- il nero Jim Rollins, accusato di miscegenation (“mescolanza di razze”, ossia rapporti sessuali con una donna bianca), si salvò perché il suo avvocato dimostrò che la donna essendo siciliana non fosse bianca.. una storia davvero paradossale, non trovi?!
Non c’è accusa che oggi viene fatta agli immigrati che nel passato non fosse stata fatta agli italiani. Considerare fastidiosa -o peggio- la presenza di immigrati in Italia, corrisponde a dimenticare la storia italiana, la storia dei nostri antenati! Impariamo dal passato, impariamo dagli errori, convinciamoci una volta per tutte che con l’odio non si risolve niente. Se odi non trovi lavoro, se odi non ti tolgono le tasse, se odi non ti regalano il pane!! Emarginare, insultare, minacciare, aggredire, pestare, reprimere, uccidere.. perché?! Ignorare l’altro, sconoscerlo, genera paura. Bianco/nero, italiano/romeno, abile/disabile, buddista/musulmano, omo/eterosessuale.. sconoscerli genera paura, si ha paura del diverso, si è xenofobi!
IMPARIAMO a CONOSCERCI e a RISPETTARCI!
Prendiamo consapevolezza che in Italia il PROBLEMA RAZZISMO ESISTE. Affrontiamolo! Spesso nasce dall’ignoranza e dal pregiudizio. Allora informiamoci, educhiamoci e cerchiamo di sensibilizzare il prossimo per una società multietnica, multiculturale e multireligiosa, in cui i diritti -e doveri!- di tutti siano rispettati.. senza distinzione alcuna! Contro ogni forma di discriminazione, per una convivenza civile, pacifica e antirazzista! 


Dario Giancani e Sebastiano Di Martino

Per saperne di più:

mercoledì 14 ottobre 2009

CHI L’HA VISTO dopo le elezioni?!

Cenone di San Silvestro. Ci si appresta sazi al consueto brindisi di mezzanotte e si riflette sul nuovo anno. Propositi, nuova vita e.. perbacco, a maggio si vota!! Tra i pensieri di qualcuno affiorano fugacemente le prossime amministrative, ma tra un cucchiaio di lenticchie, dodici chicchi d’uva ed un altro bicchiere di spumante si distoglie il pensiero dal prossimo appuntamento elettorale..
Intanto arriva carnevale, e quando i figli sfilano in maschera, i grandi si ritrovano a parlottare: rinascono vecchie amicizie, nuove simpatie, passati discorsi e lontani progetti, ed esclamando “perciò a cu amà purtà?!” inizia la solita tiritera preelettorale. Contatta questo, parla con quello, convinciamo Tizio che ha il “parentato grande”, Caio che fa favori e ha tanti dipendenti, Sempronio che conosce mezzo paese, Filano che ha agganci politici in provincia, Martino che può impiegare qualcuno…ed inizia la campagna arruolamenti: generalmente gestita da pochi, ma che tende a coinvolgere molti. Saracinesche cigolanti si alzano, porte e finestre scricchiolanti si aprono, in bella vista bandiere e simboli di partito ancora impolverate. Santa Caterina morta e spopolata si popola e rivive improvvisamente nei mesi prima delle elezioni. Nel vuoto delle idee e dei progetti, con un lesto copia-incolla, si crea il programma e vengono presentate le liste: non si sa se i candidati sono uniti da principi ideologici comuni, religiosi, morali, politici, familiari.. fatto stà che si cerca in qualsiasi modo di arraffare più voti possibili.
Settimana Santa. Tutti belli e splendenti, ogni giorno con il vestito della domenica, pronti a stringere mani, a baciare ed abbracciare, ad interessarsi delle vite e dei problemi dei cittadini caterinesi. Tutti disposti a sorridere e cchì nnì pigliamu au bar?! Brioso e propositivo il clima nelle settimane prima delle votazioni, non si conosce giorno né notte, buono o cattivo tempo..si deve presidiare il paese! Escono dal lungo letargo personaggi impolverati e dimenticati dal popolo della piazza, gente che non si è vista in giro per cinque lunghi anni.. ma il mese prima delle elezioni si deve essere presenti, visibili, sorridenti, socievoli, per far dimenticare la lunga latitanza. Tutti ad interessarsi di tutto e tutti, tutti opinionisti e dispensatori di rimedi, interessati alla nonnina che è all’ospedale, al figlioletto disoccupato, al nipotino spaesato!
Intanto si entra nel vivo della campagna elettorale ed ecco il solito e allegro teatrino da palcoscenico fatto di botta e risposta durante i comizi, qualche allegra canzonetta come inno dello schieramento politico, propaganda elettorale con qualche affissione abusiva e migliaia di facsimile che sporcano Santa Caterina… ed arriva, finalmente, il giorno delle elezioni: il candidato più votato viene eletto sindaco, i più votati consiglieri comunali e altri nominati assessori.
Felicitazioni e rammarico, contentezza e dispiacere.. tutto normale, all’apparenza normale... Mentre dentro le sezioni si conteggiano le ultime schede e i rappresentanti di lista telefonano ai grandi capi per comunicare gli ormai scontati risultati, qualche triste sostenitore inizia l’OPERAZIONE RITIRATA. Le liste meno votate fanno perdere le proprie tracce: in pochi minuti si staccano i manifesti dalla facciata della sede, si ammainano le bandiere e si ripiegano gli striscioni, una veloce ripulita ed ecco la chiave riconsegnata al proprietario dell’immobile. Mentre la maggioranza uscita dalle urne festeggia, le minoranze meste e rassegnate si battono il petto nel silenzio di segrete stanze, già dimentiche dei voti comunque ricevuti, dell’impegno preso dinnanzi a tutta la cittadinanza, del ruolo di controllo e di garanzia che gli viene assegnato dal voto popolare. La domenica dopo il voto la piazza ritorna vuota... dove sono finiti gli ex futuri sindaci, consiglieri, assessori, sostenitori? Dove sono finite le sedi dei movimenti politici che pullulavano di dibattiti e spalancavano le porte sulla piazza? Dove sono finiti i cuscì, cumpà, cumu stà Sariddu... avi assà ca nullu vìu? CHI L’HA VISTI dopo le elezioni?! Tutti scomparsi, sono tornati a vita privata. I nostri sono politici part-time: quattro anni e mezzo assenti e sei mesi prima delle elezioni vogliono recuperare tutto.
Il neo sindaco si insedia e tornano l’ASSENZA e il SILENZIO che caratterizzano le giornate caterinesi… mentre tutto scorre!! Gli eletti amministrano oligarchicamente il paese. L’opposizione si oppone drasticamente a tutto non curante delle reali necessità di Santa Caterina, e cercando ogni tanto un pò di visibilità scrive qualche comunicato o denuncia qualcosa. Intanto l’elettore che ha votato per un candidato non eletto ha praticamente buttato il suo voto, voto inutile, da scartare così come si è scartato il suo possibile rappresentante. Voto valutato carta straccia dai politicanti che prima si candidano e poi, non eletti, se ne stanno comodamente seduti a casa senza esporsi per tutelare e rappresentare i cittadini. Di tutte le riunioni, congetture, discorsi, amicizie, progetti, idee, rimane solo il ricordo! Storia delle elezioni paesane, storia di sempre, storia di innumerevoli legislature.. Ma è questa la POLITICA? Ma è questo il modo di RAPPRESENTARE i cittadini? Che senso ha metterci la faccia solo qualche mese prima della tornata elettorale e poi farsi gli affari propri? E magari ritornare nuovamente a chiedere con la stessa faccia sostegno dopo gli anni di assenza politica?! A questo punto fareste bene a disinterressarvi pure durante il periodo elettorale, o non candidarvi, non proporre niente e nessuno. Chi vi ha votato “probabilmente” crede che per far politica non è indispensabile sedersi a tutti i costi al consiglio comunale o fare il sindaco! Per far politica, la nostra politica, serve un COSTANTE rapporto con i cittadini e con il territorio, solo questo permette di interpretarne le reali esigenze e farsene portavoce. Per far politica serve il DIBATTITO PROGRAMMATICO PARTECIPATO che coinvolge tutte le diverse categorie sociali e apre la strada ad un idea di futuro condiviso dalla comunità. Per far politica servono POLITICI che vivono la POLITICA come SERVIZIO e NON COME MESTIERE, perché la POLITICA NON SERVE PER GUADAGNARE, ma per perseguire il benessere dell’INTERA COMUNITÀ. Per far POLITICA servono persone con COMPETENZE da mettere al SERVIZIO dei cittadini. Per far POLITICA non servono per forza le POLTRONE, vanno benissimo le sedie un po’ sgangherate di una sede sempre aperta, o quelle prese in prestito da un bar per fare un dibattito pubblico in piazza, o ancora le sedie tutte diverse che ognuno porta da casa propria per fare una riunione di quartiere, o le sedie tutte in fila incastrate una all’altra dell’aula magna della scuola dove si organizza un dibattito sui problemi della scuola, della sanità, dell’artigianato, dell’agricoltura o dell’edilizia, oppure gli scalini di una scalinata dove si radunano i bambini del quartiere per sentire le loro proposte per migliorare la loro qualità della vita!! Insomma per far POLITICA servono SEDIE SCOMODE su cui, evidentemente, a Santa Caterina nessuno si vuole sedere!!


Santa Caterina Villarmosa, 14 ott 09 
Sebastiano Di Martino & Dario Giancani

lunedì 5 ottobre 2009

Curiosità d’eterni bambini..

Siamo strani.. no, è il mondo ad esserlo..no no macchè siamo noi ad essere troppo strani! Facciamo domande strane e la risposta più frequente è sempre la stessa: alzata di spalle e boh!!
Vabè, magari per noi essere strani è naturale, in fondo si sa che siamo dei “ragazzacci”..ma immaginate se fossero dei teneri pargoletti curiosi a porre frequenti domande ai propri genitori e pretendere sensate risposte?! Immaginate i vostri fratellini, cuginetti o nipotini.. passerebbero così facilmente per “strani”?!
 
Come potrebbe un padre spiegare e giustificare al proprio figlio le incoerenze, il perbenismo, le ipocrisie, la doppiezza, la falsità, la disonestà di questo mondo?!
Immaginate la scena: Pinuccio -il figlioletto- va da Giuseppe -il padre- … e gli fa… «papà ma perché quello tira cocaina ed in televisione dice no alle droghe?! perché quello ha due divorzi alle spalle, cinque figli a carico fatti con tre donne diverse, e predica l’unione della famiglia?! perché quello dice che vuole bene a sua moglie e la insulta sempre e la picchia?! e perché quello viene sempre a messa e prega per tutti i figli di Dio e ce l’ha con i figli di un altro Dio?! e perché quello che è di sani principi morali se ne va  settimanalmente a prostitute?! perché quello che vuole la pace fa la guerra, papà come possono morire le persone se li mandano a fare la pace?! e perché quello dice per me siamo tutti uguali e poi grida froscio..?! ma perché “l’uomo d’onore”, di cui ci si può fidare, brucia i negozi se non gli pagano il pizzo?! e perché quello grida, e insulta.. e dice di volere il confronto?! perché quello è aperto al dialogo e poi non risponde alle domande che gli facciamo?! e perché quello è civile e democratico e usa il ricatto come mezzo di repressione del pensiero dell’altro?! ma perché quello predica la legalità e poi utilizza metodi intimidatori dei peggiori mafiosi?!»
Beh - anche se non sembra - anche noi siamo stati sbarbati pargoletti dagli occhioni dolci e di domande ne abbiamo fatte tante.. 

La differenza dagli altri bambini???! Che lo stiamo facendo ancora e non abbiamo voglia di smettere di farlo..


sabato 3 ottobre 2009

La libertà di informazione non si tocca!

La libertà di stampa non può far silenzio.
L'opinione pubblica non si può anestetizzare.

Solidali e PRESENTI moralmente oggi a Roma in piazza del Popolo.

Costituzione Italiana, Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


Difendiamo la libertà di informazione!!!